In linea anche con gli orientamenti dell’UE, (Commission Communication on “Promoting young people’s full participation in education, employment and society” COM(2007) 498 final; Commission staff working document on youth employment in the EU”, SEC(2007) 1093), la promozione della piena partecipazione dei giovani nella formazione, nel lavoro e nella società è uno dei criteri guida delle politiche giovanili anche a livello locale ed è anche in linea con quanto contenuto nel documento del Ministro dell’Welfare “la vita buona nella società attiva: libro verde sul futuro del modello sociale”. Analogamente la L.R.12/2007 “Promozione della rappresentanza giovanile, coordinamento e sostegno alle iniziative in favore dei giovani” indica la finalità di favorire la partecipazione dei giovani all’elaborazione di una politica condivisa a loro d
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Si tratta a questo scopo di mettere in campo un ampio ventaglio di azioni affinché tutti i giovani possano sviluppare al meglio le proprie capacità e risorse, per raggiungere la piena realizzazione personale e per contribuire alla crescita e alla coesione sociale.
In quest’ottica risulta importante non limitarsi a promuovere degli interventi che considerano i giovani come parte separata e come destinatari. E’ opportuno piuttosto occuparsi delle relazioni in cui i giovani sono inseriti, fra i pari, con gli adulti, con i soggetti formali e istituzionali della comunità e degli altri contesti che li vedono coinvolti. Bisogna favorire queste interazioni attraverso un atteggiamento di ricerca che permetta l’emersione e il riconoscimento delle aspettative e dei punti di vista delle parti e porre le basi per lo sviluppo di percorsi condivisi dai diversi attori coinvolti, ivi compresi i giovani.
Dunque le politiche giovanili si estendono a una vasta gamma di contesti: tempo libero, scuola, famiglia, formazione, lavoro, comunità locale e tutti gli ambiti con cui i giovani si interfacciano nei loro percorsi di vita. Accompagnare i giovani in questi contesti può da una parte contribuire alla crescita di competenze sociali e di autonomia, dall’altra creare le condizioni perché possano sviluppare empowerment nel rapportarsi ai diversi contesti. In questo senso è più indicato riferirsi non più solo a politiche per i giovani e con i giovani, ma a politiche attive dei giovani.
Per promuovere questi obiettivi è opportuno mettere in campo degli interventi di qualità che si sviluppino in ambiti multisettoriali e interistituzionali: formare gli operatori in questo senso significa da una parte sviluppare saperi a livello tecnico, dall’altra accrescere le capacità di lavorare in rete e in un’ottica di “contaminazione” fra i diversi settori.
La seguente proposta dunque persegue la finalità del Piano Triennale Provinciale delle Politiche Giovanili di promuovere il protagonismo e la cittadinanza attiva dei giovani nella comunità locale sostenendo i percorsi partecipativi e la rete dei servizi dedicati all’area giovanile, anche con una funzione orientativa rispetto all’ingresso nel mondo del lavoro.